Sonno e sesso chi più dorme è più reattivo sotto le coperte

Aggiornato il:
June 30, 2021
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Medico esperto in Medicina del Sonno. Direttore dell'Istituto Italiano di Roncologia. Già docente in diversi Master presso l'Università di Siena, l’Università degli Studi di Tor Vergata in Roma, ed attualmente presso l’Università degli Studi di Bologna. È stato nel Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno (A.I.M.S.). Cura chi russa dal 1992.

VERSILIA. Puntata numero 80 per DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini. Dopo le puntate incentrate sul legame tra lunghezza mani, lunghezza piedi, e lunghezza pene, questa volta il dottor Lunardini si concentra sul legame tra sonno e buon sesso.

L’attento lettore di da Uomo a uomo è oramai un esperto dell’argomento e ben sa come la disfunzione erettile, anche conosciuta come impotenza, sia sovente il risultato di una malattia, di lesioni o di effetti collaterali dei farmaci. E siccome l’erezione ha una base sostanzialmente vascolare, qualsiasi disturbo che colpisca la normale circolazione del sangue nel pene diviene una potenziale causa di disfunzione erettile. I numeri sono imponenti parlando di un 135 di tutti i maschietti, per arrivare a quote di ben il 25% per i 65enni.

Ebbene, recenti studi, prevalentemente americani, avrebbero svelato un’altra possibile causa di impotenza: IL CATTIVO SONNO O LA SUA MANCANZA, CAUSANDO DISTURBI A LIVELLO FISICO E PSICHICO, FAVORIREBBERO LA DISFUNZIONE ERETTILE e (tanto per non farci mancare nulla!) l’incontinenza urinaria

Gli scienziati hanno scoperto che gli uomini con diminuite o assenti erezioni notturne hanno più difficoltà a fare sesso. E siccome rispetto a trenta anni fa in Occidente si dorme mediamente addirittura due ore di meno e nel nostro Paese il 30% della popolazione soffre di qualche forma di insonnia la cosa non è incoraggiante!

Rapporto tra sonno e sesso

Non solo, ma i ricercatori hanno anche valutato la relazione tra l’apnea ostruttiva del sonno e la disfunzione erettile. L’apnea notturna non è altro che un disturbo, abbastanza frequente soprattutto negli obesi, che si presenta durante il sonno e che comporta brevi interruzioni del respiro anche di alcuni secondi. Si è scoperto che gli uomini con disfunzione erettile avevano più del doppio di probabilità di essere vittime dell’apnea del sonno rispetto a quelli senza disfunzione erettile. E più grave era la disfunzione erettile, maggiore era la probabilità di soffrire di apnee notturne.

Per non farci mancar nulla un altro studio, sempre americano, avrebbe svelato come i problemi del sonno possono precedere determinate condizioni urologiche, come disturbi urinari, primi tra tutti la necessità di alzarsi durante le ore notturne per urinare e l’incontinenza urinaria!

Certo è che la qualità e quantità del sonno, e il rispetto del ritmo sonno-veglia, sono custodi essenziali della nostra salute. Un cattivo sonno altera la produzione di melatonina ed i bioritmi endocrini ad essa associata, con conseguenze negative per tutto il corpo, sessualità compresa. Accade così che la mancanza di sonno (e lo stress correlato) riduca la libido sia maschile che femminile.

Mentre dormiamo, infatti, il corpo avvia una vera e propria manutenzione e riparazione di cellule e tessuti, compresi gli organi genitali. Nella cosiddetta fase Rem del sonno (contraddistinta da rapidi movimenti oculari), quella in cui si sogna, c’è un aumento del flusso sanguigno con maggiore apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti. Quando si riposa in modo adeguato si hanno quattro o cinque di cicli di fase Rem per notte, dormendo poco e male, invece, si rischia di saltare questa fase e i tessuti diventano carenti di ossigeno, con tutte le conseguenze che ne derivano anche sul piano della funzionalità sessuale.

Insomma stando ai dati delle ultime ricerche in materia sembrerebbe che Il rapporto tra sesso e sonno sia decisamente scambievole: chi dorme poco o male risulta nervoso e irritabile e non si appassionerebbe più di tanto al sesso, mentre un buon sonno ci renderebbe più… pronti!

Ma, diciamocelo, la notizia non è poi una così grande sorpresa. Tutti noi ben sappiamo come per addormentarci non ci sia camomilla o valeriana che valga quanto un buon, sano, vigoroso, appagante atto sessuale. Un piacevole legame tra il sonno e sesso che, (magari avendone tempo…) ci aiuterebbe anche la mattina ad affrontare la giornata rimanendo sereni, rilassati e concentrati. Insomma la correlazione tra sonno e sesso è evidente.

Fonte: versiliatoday.it

All'Istituto Italiano di Roncologia curiamo chi russa e chi soffre di apnee notturne

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia meno invasiva e meno costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO

La roncopatia è molto complessa con enormi variabili sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. Il paziente rischia per tale motivo, di girare a vuoto, ricevendo ogni volta informazioni frammentarie che seppur corrette per quell'aspetto preso in considerazione da ogni specialista, fornisce solo indicazioni parziali che sembrano pertanto confuse e in contraddizione tra loro.

Questo risulta molto frustrante per il paziente che rimane quantomeno frastornato e confuso.

È per questo che è importante essere seguiti da un centro che possa sintetizzare le varie sfaccettature della patologia e che sappia come utilizzare al meglio le terapie previste.

Gli Ambiti Specialistici che vengono coinvolti nella valutazione del russamento presso il nostro Istituto sono:
  • internistico
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  • psicosociologico
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