La perdita cronica del sonno è molto pericolosa per la salute

Aggiornato il:
May 6, 2021
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Medico esperto in Medicina del Sonno. Direttore dell'Istituto Italiano di Roncologia. Già docente in diversi Master presso l'Università di Siena, l’Università degli Studi di Tor Vergata in Roma, ed attualmente presso l’Università degli Studi di Bologna. È stato nel Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno (A.I.M.S.). Cura chi russa dal 1992.

La perdita cronica di sonno ha un profondo effetto sulla salute e il benessere dell'uomo e di riflesso sulla sanità pubblica. Se il sonno non è adeguato si va incontro a numerosi sintomi quali sonnolenza diurna, scarsa concentrazione, memoria alterata, umore depresso, minore qualità della vita e diminuzione del benessere familiare. Le prestazioni durante le attività di veglia sono scadenti con aumento degli incidenti e degli infortuni e conseguente aumento della mortalità e morbilità.

Per vari motivi sia per patologie sottostanti che per comportamenti sociali, la perdita di sonno è divenuta prevalente nella popolazione generale; è ancora troppo spesso trascurata e non riconosciuta come effetto e causa di importanti problemi di salute, che oltretutto sarebbero curabili.

Le patologie che contribuiscono alla perdita di sonno sono: le malattie da russamento soprattutto nel caso della sindrome delle apnee durante il sonno, la sindrome delle gambe senza riposo, le parasonnie, disturbi dell'umore, psicosi e altre condizioni psichiatriche e neurologiche e ovviamente l’insonnia primaria. Dobbiamo anche considerare condizioni parafisiologiche quali una minore qualità e quantità del sonno dovute all’età avanzata.

Le cause sociali sono dovute alla tipologia di attività 24 ore su 24 che caratterizza la nostra società. Assistiamo a grandi cambiamenti con attività da svolgere a tutte le ore e maggiore accesso all’uso notturno di computer e telefoni cellulari Gli studi hanno scoperto che la perdita di sonno è più comune di quanto si pensasse in precedenza.

La privazione cronica del sonno è associata a livelli di testosterone ridotti e cortisolo elevato.
Poiché il testosterone migliora la funzione dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA) e dei sistemi della serotonina nel cervello, ciò spiega il collegamento con la depressione ed ansia così frequenti in questi soggetti.
I livelli elevati di cortisolo sierico hanno correlazioni con ipertensione, obesità e diabete di tipo II, ma anche con depressione, ansia.

La privazione cronica del sonno, inoltre, è correlata all'aumento dei marker infiammatori, che mettono una persona a rischio di infarto e ictus.

E’ importante che il ridotto numero di ore di sonno e i pericoli che ne derivano vengano posti all’attenzione del pubblico per le relative azioni sia diagnostiche che terapeutiche.

Joseph Hanson, sleep deprivation . Statpearls, 15/10/2020
PubMed Link: Sleep Deprivation (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/n/statpearls/article-25984)

All'Istituto Italiano di Roncologia curiamo chi russa e chi soffre di apnee notturne

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia meno invasiva e meno costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO

La roncopatia è molto complessa con enormi variabili sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. Il paziente rischia per tale motivo, di girare a vuoto, ricevendo ogni volta informazioni frammentarie che seppur corrette per quell'aspetto preso in considerazione da ogni specialista, fornisce solo indicazioni parziali che sembrano pertanto confuse e in contraddizione tra loro.

Questo risulta molto frustrante per il paziente che rimane quantomeno frastornato e confuso.

È per questo che è importante essere seguiti da un centro che possa sintetizzare le varie sfaccettature della patologia e che sappia come utilizzare al meglio le terapie previste.

Gli Ambiti Specialistici che vengono coinvolti nella valutazione del russamento presso il nostro Istituto sono:
  • internistico
  • cardiologico
  • neurologico
  • otorinolaringoiatrico
  • pneumologico
  • gnatologico e odontoiatrico
  • psicosociologico
  • scienza dell'alimentazione

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