Come Smettere di Russare: Le Opzioni Terapeutiche Secondo Il Ministero Della Salute

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia più adatta ed efficace, ma meno invasiva e costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO

Una visione globale delle opzioni terapeutiche per smettere di russare

Molti pazienti si lamentano che per il trattamento del russamento e delle loro Apnee Notturne (OSAS) generalmente gli viene proposta una sola opzione terapeutica, benchè ce ne siano ben cinque approvate dal Ministero della Salute.

Ciò dipende dal fatto che chi visita il paziente abbia spesso dimestichezza con una sola terapia.

È fondamentale, invece, che al paziente si possa dare la indicazione terapeutica più personalizzata possibile. Questo può avvenire solo se nel centro di cura i medici siano in grado, indifferentemente, di gestire tutte le opzioni terapeutiche.

Le possibili terapie per chi soffre di Apnee Notturne: dettagli e approfondimenti

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Nel 2016 il Ministero della Salute ha emesso delle linee guida molto simili a quelle di altri paesi europei.

In sintesi:

  1. dal punto di vista diagnostico è previsto un esame di base fondamentale che è la polisonnografia, nella sua versione completa di elettroencefalogramma oppure nella versione di monitoraggio cardiorespiratorio.
  2. dal punto di vista terapeutico la scelta poggia su cinque possibilità: CPAP, MAD, Chirurgie, Terapia posizionale, e Controllo della massa grassa. Esistono inoltre altri rimedi che non rientrano tra quelli approvati dal Ministero, che analizziamo approfonditamente in questo articolo.

Vediamo ora le terapia ufficiali in maniera più approfondita.

La CPAP (Continuous Positive Airways Pressure)

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In sintesi: Il dispositivo CPAP manda aria a pressione per consentire la respirazione. Cio' avviene mediante mascherina nasale.

Lo sapevi? Le statistiche evidenziano che circa il 20% dei pazienti sono obbligati, per problemi anatomici, a risolvere il problema delle apnee notturne esclusivamente con tali apparecchiature.

Nella terapia con CPAP viene utilizzato un apparecchio che aspira aria dall’ambiente e dopo averla filtrata, umidificata e riscaldata, la insuffla nelle vie aeree.

Il paziente indossa una maschera che è connessa all’apparecchio tramite un tubo.

È decisamente la terapia più efficace nel risolvere sia il russamento che le apnee. Ha pochi effetti collaterali di cui il più importante è la possibilità di incorrere in uno pneumotorace e per prevenirlo si richiedono alcuni esami come per esempio la radiografia del torace per evidenziare eventuali predisposizioni.

Tale problema, comunque, è piuttosto raro e tra l’altro dipende anche dalle pressioni di insufflazione utilizzate.

L’unico vero problema pratico è la compliance del paziente, ovvero la sua capacità di aderire a tale terapia che seppur semplice viene spesso rigettata perché non si sopporta la maschera, magari per problemi claustrofobici oppure perché si ha difficoltà a farsi vedere dal/dalla partner di letto in tale assetto (aspetto).

Per leggere di più su questa terapia, si riferisca al nostro articolo di approfondimento sulla CPAP.

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MAD (Mandibular Advancement Device)

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In sintesi: Gli studi internazionali più recenti mostrano che il trattamento delle apnee notturne non può prescindere dall'avanzamento della lingua, della mandibola e dell'osso ioide.

Questo puo' essere possibile attraverso l'utilizzo di un semplice dispositivo di avanzamento mandibolare notturno chiamato M.A.D.

Il MAD e' un dispositivo di avanzamento mandibolare costituito da un tipo di bite dentario che quando viene indossato porta in avanti la mandibola e ciò permette un aumento dello spazio a disposizione per l’aria a livello della gola.

Quando si parla del MAD si parla di una terapia molto efficace e in genere, tranne in rari casi, molto ben tollerata. Ha dei limiti dovuti non tanto alla gravità delle apnee, quanto soprattutto ad un aumento della massa grassa che se eccessiva ne diminuisce di molto l’efficacia.

Una contemporanea presenza di gravità delle apnee insieme ad un aumento della massa grassa costituisce nella maggior parte dei casi una assoluta controindicazione in quanto risulterebbe insufficiente nella risoluzione dell’OSAS.

È importante sottolineare che nella terapia di tale patologia il traguardo ammesso non è un semplice miglioramento, bensì la risoluzione, ovvero riportare i parametri della ossigenazione durante il sonno ai livelli previsti di sicurezza. Fino ad oggi sono presenti sul mercato circa un centinaio di modelli.

Per leggere di più su questa terapia, si riferisca al nostro articolo di approfondimento sul MAD.

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Controllo della massa grassa

Questa è una terapia fondamentale perché la massa grassa, si accumula, oltre che nei soliti punti quali pancia e fianchi, purtroppo anche a livello del collo e della lingua creando un’ostruzione meccanica importante nelle vie aeree a livello della gola.

Il mancato controllo della massa grassa crea spesso il substrato infiammatorio che peggiora il quadro delle apnee ostruttive del sonno, sia perché crea una ritenzione idrica con edema delle mucose che riduce il calibro delle vie aeree e sia perché induce la resistenza all’insulina che a sua volta è anche essa la base per il diabete e un aumento della massa grassa stessa in un circolo vizioso da cui può essere difficile uscirne. Predispone, inoltre, a:

  • sindrome metabolica caratterizzata da una grossa circonferenza vita (dovuta al grasso soprattutto dei visceri addominali)
  • ipertensione arteriosa,
  • insulino resistenza fino all’aumento della glicemia a digiuno e al diabete vero e proprio,
  • aumento dei triglicerdi e colesterolo.

Per il controllo della massa grassa può essere necessario anche un controllo farmacologico oppure addirittura la chirurgia bariatrica.

Terapia posizionale

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La posizione supina è peggiorativa. Spesso esiste infatti una differenza sostanziale nel dormire su un lato piuttosto che in posizione supina, sia per quanto riguarda il russamento e/o per le apnee.

Esistono dei dispositivi che inducono il paziente a dormire nella sola posizione laterale.

Il primo di questi era la classica pallina da tennis che veniva posizionata in una tasca cucita sul pigiama a livello delle scapole in modo da rendere scomoda la posizione supina e indurre il soggetto a posizionarsi di lato.

Una evoluzione di questo dispositivo è rappresentato da zainetti o similari su cui è cucito un voluminoso cuscino duro che funge da dissuasore.

Una evoluzione ancora successiva è rappresentata da un collarino che ha una porzione elettronica di pochi centimetri di grandezza da posizionare a livello della nuca; la porzione elettronica vibra solo quando il soggetto è in posizione supina e lo induce a cambiare posizione.

Le opzioni chirurgiche

La opzione maxillo facciale

Questa operazione consiste in una modifica della mandibola che viene allungata e contemporaneamente viene effettuata una separazione tra la porzione palatale e quella superiore del mascellare (Le Fort 1) e portata anche essa in avanti fino a ridare una nuova posizione più avanzata della mascella e mandibola, che aumenti lo spazio a livello della gola.

La opzione chirurgica otorinolaringoiatrica

Questa operazione può essere indirizzata alla correzione di problemi nasali piuttosto che a livello della gola.

Per quanto concerne il naso i due interventi più frequenti sono la correzione del setto nasale (settoplastica) e la riduzione della ipertrofia della mucosa dei turbinati; purtroppo spesso, a distanza di poco tempo tale ipertrofia si ripresenta nuovamente vanificando l’intervento.

A livello della gola:

  • tonsillectomia: assolutamente indicata nei casi di ipertrofia tonsillare eccessiva,
  • interventi del palato: negli ultimi anni vi sono stati dei notevoli. Il vecchio intervento di uvulo-palato-faringo-plastica (UPPP o UP3) consistente nell’asportazione dell’ugola e nella riduzione di circa 2mm della porzione di palato molle da cui pende l’ugola. Effettuato negli ultimi anni soprattutto con il laser e le radiofrequenze, ha subito varie modifiche ma, sia per un risultato non soddisfacente che per casi di cicatrizzazione retraente con riduzione dello spazio per l’aria, è stato quasi completamente sostituito da vari tipi di plastica del palato: la faringoplastica laterale, la faringoplastica anteriore, la tecnica delle tende a pacchetto, e l'intervento sull’epiglottide nel laringe. Il post operatorio è un po' doloroso per circa due settimane.
Faringoplastica Laterale. Immagine del Dr. Kaseyli

Ulteriori appunti

Un altro argomento molto importante è l’igiene del sonno, ovvero tutto ciò che facciamo di giusto o sbagliato prima e durante il sonno: assunzione di sonniferi o di alcool, cene abbondanti e/o troppo a ridosso dell’andare a dormire. Fa parte dell’igiene del sonno anche il tipo di posizione assunta durante la notte di cui abbiamo già scritto nella terapia posizionale. Analizziamo inoltre in questo articolo tutti i rimedi per non russare, oltre alle terapie approvate dal Ministero.

Prima di concludere, è doveroso infine notare che quanto sopra corrisponde alle cinque classi di terapie, ma all’interno di ogni classe ci sono degli ulteriori approfondimenti.

Per esempio in ambito otorinolaringoiatrico va considerato il grande universo della gestione delle riniti allergiche che vengono trattate anche con l’aiuto degli allergologi e degli immunologi per un approfondimento con analisi allergologiche e immunologiche.

Lo stesso vale per le patologie asmatiche che peggiorano il quadro apnoico. Altro esempio è la valutazione radiologica e pneumologica dei polmoni in caso di terapia con CPAP.

La valutazione cardiologica, anche se non direttamente indicata, è in ogni caso fondamentale poiché l’OSAS predispone oltre che all’ictus anche a varie patologie cardiache tra cui l’infarto.

Va inoltre menzionato il pacemaker del nervo ipoglosso: terapia molto interessante ma ancora non in grado di risolvere il problema in quanto sembra che più che aumentare il tono della lingua sia necessario, invece, intervenire sulla coordinazione della muscolatura linguale e faringea.

Come trovare il Centro del Sonno giusto per le proprie necessità

La roncopatia è molto complessa con enormi variabili sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. Il paziente rischia per tale motivo, di girare a vuoto, ricevendo ogni volta informazioni frammentarie che seppur corrette per quell'aspetto preso in considerazione da ogni specialista, fornisce solo indicazioni parziali che sembrano pertanto confuse e in contraddizione tra loro.

Questo risulta molto frustrante per il paziente che rimane quantomeno frastornato e confuso.

È per questo che è importante essere seguiti da un centro che possa sintetizzare le varie sfaccettature della patologia e che sappia come utilizzare al meglio le terapie previste.

È altrettanto imperativo, dalla parte dei centri, che si dedichi il tempo adeguato alla prima visita, non solo per inquadrare il problema specifico del paziente ma anche per essere certi che abbia capito la specificità del proprio caso illustrando tutte  le varie terapie possibili, evitando, inoltre, la scelta di prescrivere la CPAP o il MAD o la chirurgia solo perché dipendente dall’amore per la specialità pneumologica, odontoiatrica o chirurgica di chi visita il paziente piuttosto che dalla situazione organica specifica.

All'Istituto Italiano di Roncologia curiamo chi soffre di apnee notturne

Qui di seguito trovate una lista delle prestazioni offerte dal nostro Istituto che riguardano sia il percorso diagnostico da effettuare, che il programma terapeutico per smettere di russare e subire le apnee. Se avete delle domande potete rivolgervi direttamente a noi e fissare un appuntamento.

Gli Ambiti Specialistici che vengono coinvolti nella valutazione di tale disturbo sono:
  • internistico
  • cardiologico
  • neurologico
  • otorinolaringoiatrico
  • pneumologico
  • gnatologico e odontoiatrico
  • psicosociologico
  • scienza dell'alimentazione
Altre prestazioni:
  • Servizi Odontoiatrici
  • Chirurgia mini-invasiva con laser
  • Servizio domiciliare per la polisonnografia
Gli Esami:
  • polisonnografia cardiorespiratoria continua notturna
  • eventuali altri esami e/o di laboratorio
  • RX
  • ispezione della bocca, della gola, del naso
  • video-endeoscopia laringea
  • video-endeoscopia nasale

Il suo programma terapeutico sarà scelto assieme al Prof. Dott. Giovannino Rocchi.

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia meno invasiva e meno costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
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Dott. Prof. Giovannino Rocchi a Rai 1

Prof. Dott. Giovannino Rocchi

Medico Chirurgo, Specialista in Anestesiologia e Rianimazione, Specialista in Odontostomatologia, Docente al Master di Medicina del Sonno in Odontoiatria Università degli Studi di Bologna, Direttore Scientifico dell'Istituto Italiano di Roncologia

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