La CPAP per ventilazione notturna: tutto ciò che devi sapere

Aggiornato il:
October 20, 2023

Le apnee notturne posso essere curate mediante ventilazione polmonare con macchine CPAP, autoCPAP o CPAP Bi-level notturna

I motivi per cui si soffre di apnee durante il sonno sono numerosissimi, ma qualunque sia il motivo, l’effetto finale è che a livello della gola si viene a creare una ostruzione.

Le linee guida del Ministero della Salute prevedono cinque diversi percorsi terapeutici, uno dei quali è la CPAP.

Per capire in cosa consista questa terapia, illustreremo:

  1. Il significato del termine CPAP
  2. Come è fatta la macchina CPAP e come funziona
  3. Tipologie di maschere per macchine CPAP
  4. Tipologie di macchine CPAP 
  5. Chi necessita della terapia CPAP o autoCPAP
  6. Quali sono gli esami che si richiedono prima di iniziare la terapia con CPAP o autoCPAP  
  7. Benefici della terapia CPAP o autoCPAP
  8. Effetti collaterali
  9. Controindicazioni

Significato del termine CPAP

CPAP è l’acronimo di continuous positive airways pressure = pressione continua positiva delle vie aeree.

Come è fatta la macchina CPAP e come funziona

In sintesi, la CPAP è un macchinario costituito da tre elementi (vedi figura):

  1. il principale è una vera e propria pompa che aspira aria dall’ambiente e, dopo averla filtrata riscaldata ed umidificata, la insuffla nelle vie aeree mediante altri due elementi, ovvero,
  2. un tubo, ed
  3. una maschera
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Esempio di applicazione di una macchina CPAP della ResMed su un manichino. Diritti riservati.

Il tubo collega la pompa alla maschera e quest’ultima è posizionata sul viso della persona e tenuta ferma mediante un sistema di cinghie.

Questo sistema (pompa, tubo e maschera) permette all’aria di entrare a pressione positiva nelle vie aeree.

In pratica l’aria a pressione si fa spazio a livello della gola spostando le strutture che la occludono (e questo è il motivo per cui è utilizzato il termine positive airways pressure = pressione positiva delle vie aeree).

Perché è utilizzato anche il termine continuous (continuo)? Perché tra ogni respirazione rimane una piccola pressione continua che impedisce alle strutture occludenti di ricollassare. Quindi con tale apparecchio il passaggio per l’aria a livello della gola rimane sempre aperto.

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Diapositiva presentata dal Prof. Dott. Rocchi ai suoi allievi universitari. Diritti riservati.
Questa terapia è quanto di più efficace abbiamo a disposizione per le apnee. Ma non è indicata per chi semplicemente russa.

E’ un apparecchio talmente silenzioso che quando è in funzione si ha addirittura il dubbio che sia spento e poiché risolve anche il russamento è molto apprezzato anche da chi ha l’avventura di dormire accanto ad un russatore.

Tipologie di maschere per macchine CPAP

Tutte le maschere hanno delle cinghie oppure delle fasce elastiche che le fissano al viso.

La scelta della giusta maschera è un momento importantissimo per aderire più facilmente alla terapia con CPAP o autoCPAP, in quanto, se idonea, permette un’aderenza ottimale al viso. Questa evita perdite di aria che possono rendere insufficiente la terapia. Se la maschera non è adeguata rispetto alla forma del viso, essa può risultare, tra l’altro, anche molto scomoda.

Le maschere sono di tre tipi, le elenchiamo in ordine di aumento di dimensioni:

  • Olive nasali: la maschera è costituita da due cuscinetti cavi all’interno (olive) che permettono il passaggio dell’aria. Le olive vengono inserite nella parte più esterna delle narici. Il vantaggio è che è poco ingombrante: per chi soffre di claustrofobia è sicuramente la migliore; è indicata anche per chi ha barba o baffi in quanto evita le perdite di aria dovute alla mancata aderenza perfetta sul viso. Gli svantaggi sono costituiti, nel caso di narici sensibili, a decubiti e nel caso siano necessari alti flussi di aria, a sensazioni sgradevoli date dal flusso di aria troppo diretto nel naso. E’ controindicata, inoltre, a chi non respira bene con il naso.
  • Maschera nasale: è quella che si adatta meglio alla maggior parte dei visi e come ingombro è una via di mezzo tra le olive nasali e la oro nasale. E’ accettata molto facilmente ed ha meno problemi delle olive in quanto non crea decubiti delle narici. Come per queste ultime è controindicata per chi non respira bene con il naso.
  • Maschera oro nasale: è quella più ampia e con la quale si ha più problemi a trovare quella più adatta alla forma del viso, oltre al fatto che in caso di presenza di barba più facilmente si hanno perdite di aria per una minore tenuta. E’ indicata per chi ha difficoltà a respirare con il naso e se necessita di alti flussi di aria.

Tipologie di macchine CPAP 

Esistono tre tipologie diverse di macchine: la CPAP, l’autoCPAP e la CPAP Bi-level.

La differenza tra la CPAP e l’autoCPAP è che quest’ultima ha un algoritmo capace di capire quale è la pressione minima utile a tenere aperte le vie aeree.

Mentre nella CPAP il medico imposta dei valori fissi di pressione, nell’autoCPAP il Medico imposta un intervallo di pressione minima e massima e poi la macchina regolerà in autonomia la giusta pressione da erogare in base alle diverse tipologie di ostruzioni.

Per esempio nella posizione supina (pancia all’aria) le ostruzioni saranno maggiori rispetto alla posizione di lato in quanto in supino la lingua, a causa della forza di gravità, viene risucchiata verso la gola più facilmente.

La CPAP Bi-level è un gruppo di apparecchi piuttosto sofisticati, dove:

  • nella versione più semplice utilizza due livelli differenti di pressione: uno in fase di inspirazione e l’altro in fase di espirazione
  • nelle versioni più complesse utilizza l’erogazione temporizzata dell’atto respiratorio, oppure la servoventilazione automatica adattativa (ASV). Questa permette di modulare il volume di aria inspirata insieme alla durata dell’atto inspiratorio e alla sua frequenza. E’ indicato per chi, oltre a soffrire di OSAS soffre anche di patologie polmonari come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), piuttosto che malattie neuromuscolari che diano deficit motorio della gabbia toracica e altri disturbi neurologici come anche di gravi insufficienze cardiache

Chi necessita della terapia CPAP o autoCPAP?

Necessitano della CPAP tutti quei pazienti che durante la notte vanno incontro ad una ostruzione delle vie aeree che induce un’apnea per un tempo talmente lungo da far scendere l’ossigeno a livelli pericolosi.

In tal senso, la CPAP è una vera e propria terapia salva vita, ma non è la terapia adatta per chi russa soltanto

Esistono degli indici ben precisi, derivanti dalla polisonnografia, che definiscono la gravità e quindi la necessità di tale terapia:

  • AHI =  numero di apnee e ipopnee per ogni ora di sonno
  • Nadir dell’ossigeno ovvero il punto più basso toccato dall’ossigeno nel sangue
  • T90 e cioè il tempo complessivo sotto il 90% di ossigeno.

Il Medico esperto in Medicina del sonno, in base ai risultati della visita e a tali parametri, deciderà l’indicazione. 

Quali sono gli esami che si richiedono prima di iniziare la terapia con CPAP o autoCPAP?   

Sicuramente una radiografia del torace oppure la TAC polmonare per escludere la presenza di patologie che possano predisporre allo pneumotorace.

In relazione allo stato di salute possono essere richiesti altri esami quali per esempio l’emogasanalisi e la spirometria come anche esami cardiologici per escludere gravi insufficienze sia polmonari che cardiache per cui sono indicate terapie con macchine più sofisticate come per esempio la CPAP Bi-level.

Benefici della terapia CPAP o autoCPAP

Il più eclatante è la scomparsa della sonnolenza diurna unito alla sensazione di energia e benessere che è una novità importante nella vita del paziente.

Quello di cui, invece, il paziente non si accorge subito è il miglioramento di una serie di parametri cardiaci, metabolici e respiratori che migliorano ulteriormente la sua qualità di vita e lo proteggono dalle patologie più frequentemente correlate alle apnee notturne, quali infarto del miocardio e aritmie pericolose, ictus, induzione e aggravamento della ipertensione arteriosa, induzione e aggravamento del diabete, stato infiammatorio cronico che può esitare sia nella formazione di trombi che in una facilitazione di stati tumorali. 

Effetti collaterali

Quello più importante ma decisamente raro è lo pneumotorace.

Abbastanza frequenti, invece, sono l’arrossamento della cute in corrispondenza della zona di appoggio della maschera e, nel caso di perdita dalla maschera, l’aria che fuoriesce, se va verso gli occhi, può dare congiuntivite.

Controindicazioni

E’ controindicata in pazienti non collaboranti o claustrofobici, nel caso di lesioni anatomiche delle vie aeree e di traumi facciali o di interventi chirurgici in questa sede.

La terapia con CPAP può essere attuata solo se il paziente respira autonomamente e pertanto è controindicata in tutti i casi in cui ciò non avviene. In tal caso debbono essere utilizzate macchine più complesse come la CPAP Bi-level o quelle utilizzate nei reparti di rianimazione.

A fronte di tanti aspetti positivi il vero problema pratico è la capacità del paziente di aderire a tale terapia sia perché alcuni, soprattutto per problemi di claustrofobia non sopportano la maschera e sia perché, soprattutto in caso di rapporti di coppia di pochi anni si ha difficoltà a farsi vedere dal/dalla partner di letto in tale aspetto.

L'Istituto Italiano di Roncologia

All'Istituto Italiano di Roncologia siamo in grado di gestire tutte le opzioni terapeutiche proposte dal Ministero della Salute, dove il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la opzione terapeutica più adatta e che sia il meno invasiva e meno costosa possibile. Per maggiori informazioni, ci contatti.

All'Istituto Italiano di Roncologia curiamo chi russa e chi soffre di apnee notturne

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia meno invasiva e meno costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO

La roncopatia è molto complessa con enormi variabili sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. Il paziente rischia per tale motivo, di girare a vuoto, ricevendo ogni volta informazioni frammentarie che seppur corrette per quell'aspetto preso in considerazione da ogni specialista, fornisce solo indicazioni parziali che sembrano pertanto confuse e in contraddizione tra loro.

Questo risulta molto frustrante per il paziente che rimane quantomeno frastornato e confuso.

È per questo che è importante essere seguiti da un centro che possa sintetizzare le varie sfaccettature della patologia e che sappia come utilizzare al meglio le terapie previste.

Gli Ambiti Specialistici che vengono coinvolti nella valutazione del russamento presso il nostro Istituto sono:
  • internistico
  • cardiologico
  • neurologico
  • otorinolaringoiatrico
  • pneumologico
  • gnatologico e odontoiatrico
  • psicosociologico
  • scienza dell'alimentazione

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