"Soffre di insonnia un romano su cinque"

Aggiornato il:
June 30, 2021

La ricerca del Santa Lucia: "E' la causa di un quarto degli incidenti stradali"

Un romano su cinque non riesce a dormire. Altri cinque su cento si svegliano con fame d'aria. Più rari, un migliaio sui 2 milioni 775mila residenti, soffrono di narcolessia: cadonoaddormentati. In tutti i casi insonnia, apnea ostruttiva e narcolessia gli effetti diurni sono nefasti: incidenti sul lavoro e nelle strade. "Un quarto di quelli gravi, anche mortali", spiegano i neurologi Maria Gabriella Buzzi e Pierluigi Innocenti, "è provocato dai disturbi del sonno".


Un'indagine dell'Istituto superiore di Sanità stima in quasi un milione di euro all'anno il costo degli incidenti stradali provocati dalla sonnolenza indotta dalle sole apnee notturne. "Si tratta degli ultimi dati disponibili: sono vecchi di dodici anni, perciò è ipotizzabile un incremento ulteriore", continuano Buzzi e Innocenti che, nel convegno "Sonno, percorsi clinici, farmacologici, psicologici e riabilitativi" (domani e dopodomani nel Centro congressi dell'Istituto per la riabilitazione neuromotoria Santa Lucia), intratterranno i loro colleghi sull'epidemiologia del sonno.


Apnea killer, insomma. Tanto che l'Unione europea prevede, entro il 2015, l'allineamento dell'Italia alle norme comunitarie per il rinnovo della patente con l'obbligatorietà dell'esclusione della sindrome dell'apnea notturna per chi guida un veicolo a motore.


I disturbi del sonno, nella gran parte dei casi, "il 92 per cento", non vengono diagnosticati né curati. Anzi, al danno si aggiunge danno: "L'insonnia" aggiungono Buzzi e Innocenti "senza cure sanitarie, induce tanti a ricorrere a vino e superalcolici che favoriscono l'addormentamento ma causano risvegli notturni e abbassano la qualità del sonno". "Un'altra buona parte, il 29 per cento degli insonni", continuano i due neurologi, "utilizzano sostanze off label, forse innocue, ma inutili nel trattamento dell'insonnia: valeriana, camomilla, erbe medicinali". "E solo l'8 per cento degli insonni cronici è seguito da un medico". Ma i dati epidemiologici e le conseguenze dell'insonnia non sembrano allarmare i managers del Servizio sanitario.

In Italia, del milione e 600mila colpiti dalla sindrome dell'apnea ostruttiva, sono sotto trattamento solo 50mila. E sono davvero pochi i centri contro la patologia: uno ogni 10mila pazienti. Anche se l'insonnia, quando non viene trattata, è causa di altre patologie, dall'ipertensione al diabete, dall'obesità all'ansia, alla depressione.

Da "repubblica.it" di CARLO PICOZZA 2/10/14

All'Istituto Italiano di Roncologia curiamo chi russa e chi soffre di apnee notturne

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia meno invasiva e meno costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO

La roncopatia è molto complessa con enormi variabili sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. Il paziente rischia per tale motivo, di girare a vuoto, ricevendo ogni volta informazioni frammentarie che seppur corrette per quell'aspetto preso in considerazione da ogni specialista, fornisce solo indicazioni parziali che sembrano pertanto confuse e in contraddizione tra loro.

Questo risulta molto frustrante per il paziente che rimane quantomeno frastornato e confuso.

È per questo che è importante essere seguiti da un centro che possa sintetizzare le varie sfaccettature della patologia e che sappia come utilizzare al meglio le terapie previste.

Gli Ambiti Specialistici che vengono coinvolti nella valutazione del russamento presso il nostro Istituto sono:
  • internistico
  • cardiologico
  • neurologico
  • otorinolaringoiatrico
  • pneumologico
  • gnatologico e odontoiatrico
  • psicosociologico
  • scienza dell'alimentazione

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